Parco della Scuola media forestale e della lavorazione del legno
Il boschetto
cittadino oggi è casa dell’unica
scuola forestale in Slovenia e della
casa dello studente che è allo stesso
tempo anche ostello della gioventù.
Fino alla Prima guerra mondiale vi
operò il magnifico Grand Hotel
Adelsbergerhof, centro climatico
di villeggiatura, che soprattutto
d’estate ospitava visitatori benestanti
delle Grotte di Postumia, provenienti
da varie parti del mondo. Il Grand hotel,
così chiamato dalla gente locale, fu costruito
dallo svizzero Franz Progler, all’epoca già
proprietario di un albergo di Trieste.
Per i tempi di allora, il Grand Hotel Adelsbergerhof
era una struttura modernamente
attrezzata, in quanto gli ospiti avevano a
disposizione bagni con docce, illuminazione
elettrica, garage per automobili, offriva
inoltre transfer alla stazione ferroviaria e fino alle Grotte di Postumia. Oltre al parco
all’inglese, c’erano i campi da cricket e tennis,
stalle per bestiame e orto per le necessità
dell’eccellente ristorante dell’albergo.
Durante la I guerra mondiale, l’albergo ha
ospitato il quartier generale della V armata
austriaca con a capo il generale Svetozar
Borojević, che difendeva la linea del fronte
sul fiume Isonzo. Finita la guerra, l’ex
albergo divenne una delle residenze della
famiglia Windischgrätz; dopo la Seconda
guerra mondiale venne nazionalizzato e
successivamente, nel 1980, demolito.
Il piccolo boschetto nel centro di Postojna
è un’indimenticabile oasi, nella quale sentirete
l’intrecciarsi di vari concetti: l’antico e
il moderno, la guerra e la pace, la gioventù
e la saggezza, la natura e la cultura.
Suggerimento: nelle colorate e originalmente
concepite stanze comuni dell’Ostello
della gioventù Proteus, connettetevi a Internet
oppure staccatevi da tutto e da tutti e
godetevi semplicemente l’ambiente giovane
ma tranquillo.
È merito del generale austro-ungarico Svetozar Borojević von Bojna (1856-1920) che
dopo l’attacco dell’Italia, la linea di fronte non si
istituì sul fiume Sava, ma sull’Isonzo. In veste di comandante
supremo della V armata austro-ungarica
difese il fronte, lo ruppe e lo spinse fino al Piave –
da qui il titolo di feldmaresciallo. L’unico feldmaresciallo
austro-ungarico di origine slava rimase fedele
all’imperatore e alla monarchia fino alla loro fine.